venerdì 20 dicembre 2013

Dicembre porta a riflessioni profonde

L'altro giorno ho ricevuto un'email da un/una mio/a compagno/a di viaggio, che non ho ovviamente intenzione di citare: la nostra è stata una conversazione molto personale e, almeno per quanto riguarda la sua esperienza e i suoi problemi, non mi sento di parlare. Ma devo ammettere che mi sento molto soddisfatta di quello che sono arrivata a formulare e, vuoi per "fare coraggio" un po' a tutti noi exchangers, un po' per non perdere queste parole, voglio riportarvi qui la mia risposta... giusto per testimoniarvi quanto non sia facile tutta questa esperienza, quante cose ci siano dietro e quanto sia stupido e superficiale definirci come "vacanzieri" o "figli di papà". So che alla maggior parte di voi probabilmente, anzi sicuramente, non fregherà assolutamente nulla, ma, vi ripeto, io mi sento fiera di questo discorso e di queste parole. E questo è tutto.


<<Ti rispondo adesso: ieri sera ero a cena fuori con le mie sorelle e non avevo la tranquillità né la serenità per risponderti adeguatamente e tu con questo discorso meriti una risposta più che esaustiva e importante. Iniziamo con calma, hai menzionate tante cose e sono tutte importanti... 1) La lingua. Io non capisco perché dite tutti che sono "bravissima"...Io mi sento ignorante, molto, molto ignorante. Okay, capisco il 90% di quello che dicono, ma questo solamente adesso, dopo 4 mesi! E a parlare o scrivere non sono così brava... Conosco pochissime parole, pochissimi verbi e Dio solo sa che accento di merda ho... Ma, ehi, siamo a Natale, abbiamo ancora sei/sette mesi e fidati, non è poco tempo! Dobbiamo solo ingranare la marcia... Una volta una ragazza, Valentina B., che ha fatto un trimestrale in Austria qualche anno fa, mi ha detto: "è incredibile, ma è così: non decidi tu come accade, fatto sta che un giorno ti alzi e capisci... improvvisamente capisci tutto!". Ed è così... Io fin dal primo giorno mi sono detta "okay, da oggi comincerò a parlare/capire perfettamente l'Olandese! Non mi può fermare niente e nessuno!". Risultato? Ho cominciato veramente a capire e parlare decentemente (ma in maniera SEMPRE elementare) solo un mesetto fa. A Novembre/Dicembre. 
Sai perché? Sai cosa ha fatto la differenza? Ho cominciato a parlare solo in lingua con la mia famiglia. Niente più Inglese. (Questo perché una del mio chapter l'aveva fatto e i risultati si vedevano...). Quindi, credo che sia questo il "trucco" per migliorare: provare sempre a parlare in lingua, anche se sbagli, anche se dici minchiate, io ne dico tantissine e di molte non mi rendo nemmeno conto, ma... PROBEREN ALTIJD! Alla fine impari, un passettino alla volta... Non devi mollare mai, per nessun motivo.2) Gli amici. I miei compagni di scuola non mi hanno mai detto "usciamo" (solo oggi una ragazza mi fa "magari ti mando un sms e usciamo un giorno nelle vacanze", ma è tutto da vedere conoscendo i Fiamminghi e il loro modo di relazionarsi..). I miei compagni di scuola sono dolcissimi, sempre disponibili con me e molto, molto graziosi, ma ci fosse stata una volta che fossi uscita con loro dopo scuola o nel weekend. Solo per un compleanno e questo è tutto. Due giorni fa li ho incontrati tutti a Maastricht e sono stata con loro un po', ma poi, non ci siamo trovati più in un negozio, e loro se ne sono andati... Io li ho cercati, ma niente. E comunque anche se ci sono rimasta un po' di merda, non me la sono presa: ognuno per sé e Dio per tutti. Ho fatto le mie commissioni in pace e alla fine stando da soli si possono apprezzare di più certi particolari, certi dettagli che magari in compagnia non si notano; si può persino trovare il tempo per pensare e riflettere, su molte cose.Loro non sono cosa per invitare o fare il primo passo o cercarti... assolutamente no. Ma, almeno per quelli che conosco io, posso dirti che se TU prendi iniziativa, tipo "andiamo qui, QUESTO GIORNO, QUEST'ORA" loro ci pensano e possibilmente vengono. So che è seccante essere fare sempre il primo passo, ma è l'unico modo.3) Scoprire il mondo. Anche a me piacerebbe vedere molti posti, fare tante cose, ma spesso e volentieri sono stata limitata dalla scuola, perché dovevo studiare... Perciò, mi sono detta che in queste vacanze voglio fare il possibile. E sai cosa? La mia professoressa di Greco mi ha mandato dall'Italia traduzioni da fare, come se qui non avessi niente... Mi sono dovuta fare spedire il GI, che pesa minimo minimo 3 kg, e dovrò certamente sacrificare un po' del mio tempo libero, delle mie vacanze, per fare queste traduzioni. Ma non mi lascio abbattere: concilierò tutto e non permetterò che né lei né gli stronzi del mio college mi facciano perdere quest'esperienza qui. 
E ti voglio dire un'altra cosa...Tu sai bene, mi hai vista al campo iniziale, hai visto quanto stavo male e quanto mi stavo maledicendo per essere partita, per essere "lontana". Mi hai vista che piangevo sempre, senza pausa. Ecco, io ho fatto così per tre mesi. Sempre a pensare "voglio casa mia, il mio cibo, il mio clima, i MIEI AMICI, la mia MAMMA, la mia camera, la mia Palermo, il mio ragazzo!". Ma tutto è cambiato improvvisamente un giorno, così, senza preavviso.Sono andata a trovare Laura al campo dei trimestrali a Brussel, il giorno prima che prendesse l'aereo. Quando l'ho vista abbiamo parlato un po' e, dopo averla ascoltata, dopo aver visto tutti quei ragazzi TRISTISSIMI di partire, di tornare di nuovo, di concludere la loro esperienza... E' scattata qualcosa nella mia mente. 
"Tra meno di 24 ore sono a casa... Ti rendi conto? Cos'è casa mia adesso?! Io tra 24 ore mi aspetto di tornare dalla mia famiglia fiamminga, di vedere So You Think You Can Dance, di prendere la bici, cadere magari... ma non di prendere un aereo e tornare IN ITALIA." Laura mi diceva così e a queste parole io ho capito una cosa: mi sono sentita (e mi sento tutt'ora) estremamente fortunata per avere la possibilità di stare ancora qui, di imparare ancora, di mettermi ancora alla prova. 
E' una sfida personale tutta questa esperienza e, ehi, non è mica facile stare lontano da tutto ciò che ci è familiare per ben 10 mesi!! Tant'è che non sono tutti exchange... Da quel giorno io non ho più pensato di voler tornare a casa, anzi: ho cominciato a pensare che non me ne vorrei mai andare da qui. Per nessuna ragione. Ok, penso ai miei amici e a tutto il resto, molto spesso se devo essere sincera, ma qui sto provando, con ogni mezzo, a costruire un'altra vita, un'altra felicità e piano piano, mattone dopo mattone, posso dire QUANTOMENO di essermi ambientata, di aver costruito una certa "normalità". E ogni tanto mi sento felice. Non sempre, non estremamente, ma ogni tanto penso "tutto questo mi piace!". E considerata la mia disperazione iniziale, è un gran bel passo avanti...!Tuttavia, è difficile fare grandi discorsi a quasi quattro mesi di distanza, ma fidati se ti dico che alla fine sono certa che nemmeno tu ti pentirai di tutto questo!
Io amo quest'esperienza, anche se mi ha fatto perdere il ragazzo di cui ero innamorata e ha distrutto totalmente il nostro rapporto, anche se mi ha strappata via dai miei migliori amici, catapultandoci ognuno in un Paese diverso, anche se probabilmente non avrò una media scolastica "degna" dei miei standard (e intendo a confronto con la scuola italiana): nonostante tutto sto crescendo e per tutte le cose negative che ci sono, provo a pensare anche a quelle positive... Buttarsi giù non aiuta, mai.Non è mai facile... Ma ci saranno tante soddisfazioni alla fine, ne sono sicura!>>

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