giovedì 11 settembre 2014

Post Random

Okey, premetto che questo post non c'entra esattamente molto con tutto l'argomento di "Belgio", "exchange student" o "Intercultura", ma in un certo qual modo vi è legato; perciò, si trova su questo blog! 
Poco fa stavo dando una sbirciata al Facebook di mia madre - sì, sono proprio una "bimba monella maaaahhh" - e, sì, lo ammetto, non è il massimo della correttezza, ma... sono andata nelle conversazioni e me ne sono letta qualcuna (comunque, si tratta sempre di MIA madre, quindi... in un certo senso... potrei anche sentirmi "giustificata"???). Quella che doveva essere un'occhiata veloce si è trasformata in realtà in una lettura di circa un'ora e adesso ho tanti pensieri in testa.
Cosa ho letto? Beh... quello che mia madre ha scritto durante tutto l'anno che io sono stata in Belgio; i messaggi che mandava ai miei ed i suoi amici, gli sfoghi, le imprecazioni, la rabbia talvolta.. Mi ha fatto molta tenerezza, a dirla tutta (ma non diteglielo questo: noi siamo perennemente "litigate" - per modo di dire, ovviamente). Una cosa che mi ha colpito è stato vedere come lei parlasse spessissimo di me, come se tutto il resto non contasse realmente molto. E' una piccina, la mia mamma. 
Ed una cosa che mi ha colpito ancora di più è stata vedere come tante persone avessero costantemente a cuore la mia situazione. Non fraintendiamoci: io so che i miei amici e la mia famiglia mi vogliono bene, non ne dubiterei mai, ma leggere quei messaggi ed averne la prova concreta, la testimonianza diretta... E' stato un modo per ricordarmi che davvero non esiste niente di più prezioso dell'amore di chi ci è caro. 
Sempre un paio di ore fa ero seduta sul divano a guardare una di quelle stupidissime serie tv che trasmettono in Rai, "Velvet" si chiama, e mamma mia, se non mi stavo per mettere a piangere per quando alla protagonista cadeva il mondo addosso (figuratamente, ovviamente). 
Spesso, infatti, ci accadono tante di quelle cose brutte e spiacevoli che tendiamo a focalizzare la nostra attenzione solo e unicamente su quest'ultime, come se il resto della nostra vita, del nostro agire, non contasse più nulla, come se tutto improvvisamente si annullasse. Quanto siamo idioti, in questi casi. Però, ammetto che è difficile non cascare in questa trappola: quando una situazione ti è a cuore, come puoi sentirti distante e distaccato? Come puoi lasciare che ti scivoli semplicemente addosso? Io sono una di quelle che, anche per le minime stronzate, non dorme la notte, passo giornate intere, settimane, addirittura mesi a tormentarmi con tutti i miei dubbi e le mie perplessità circa quel determinato problema e guai a chi osa dirmi che sono "fissata" o "ripetitiva": non esiste questione di Stato che regga! (Sì, siamo - sono - proprio idioti).
Ma... la questione è questa: che cosa ci importa se non siamo riusciti in qualcosa, quando abbiamo la fortuna di avere una famiglia affettuosa e degli amici sinceri? Perché affliggersi se qualcosa non è andata in porto, quando ci sono tante altre cose che, invece, si sono rivelate fortunate e vincenti?
Non so esattamente quale sia il senso di tutto questo discorso, ma so quale voglio che sia il messaggio finale di questo mio blaterare notturno: dobbiamo sentirci estremamente grati per tutte le persone che, giorno dopo giorno, scelgono volontariamente di rimanerci accanto, nonostante i nostri mille difetti. Dobbiamo sentirci estremamente, infinitamente grati nel poter contare su una persona, perché oggi giorno non sono molte quelle degne della nostra fiducia... Dobbiamo sentirci estremamente, infinitamente, esageratamente grati nell'avere qualcuno che tenga a noi, tanto da farci dimenticare qualsiasi problema esistente. Ed è proprio per questo che adesso mi sento più sciocca del normale: finisco sempre per dimenticarmi di tutto questo... 
Ma in questo momento mi sento grata (è la 32897256 che ripeto questa parola, ma è quella più adatta, scusatemi; non è che non so l'Italiano...???): ho avuto la fortuna di visitare molteplici posti, conoscere nuove culture e tradizioni, ho realizzato un sogno,ho passato un anno della mia vita all'estero, ho conosciuto l'amore, l'amicizia vera ed ottenuto diverse soddisfazioni. E ho solo 17 anni
Ho una voglia di vivere impressionante: voglio fare così tante cose, ho voglia di mettermi costantemente alla prova, che oramai la lista delle "cose da fare prima di morire" è talmente lunga che non so davvero da dove iniziare, MA anche se non dovessi realizzarne mai nessuna, anche se da domani tutta la mia vita dovesse andare a rotoli... Io non potrei mai, mai, mai e poi mai sentirmi triste. Nemmeno un po'. Perché anche nel peggiore dei casi io SO che ci sarebbe sempre una mano da stringere, una spalla a cui poggiarmi e delle spalle da abbracciare. Tutto ciò è stupefacente e soddisfacente. 
Non voglio fare la "piccola monaca buddhista che cerca di trovare il centro dell'universo", ma credetemi quando dico che basta davvero poco per sentirsi incredibilmente felici. Anche in mezzo ai casini, ai problemi, alle delusioni, alla rabbia... Basta un solo pensiero felice, per stravolgere un'intera giornata. Forse addirittura un'intera esistenza.
Dobbiamo solo impegnarci un po'.

Okey, dopo tutto questo estremo ottimismo, credo che adesso io possa andare a dormire in pace e serenità: ah, sì, come al solito scrivo ad orari INDECENTI su questo blog... ma almeno domani mattina SI DORME! Perciò... Buonanotte carissimi, grazie sempre di leggere questi post alquanto deliranti e... Al prossimo sclero notturo
Ah, piccola anticipazione: presto in arrivo un post su "ciò che mi manca di più del Belgio", pensavo fosse una cosa carina.. Alla prossima! ;)
Doei, doei, doeeeei!

Ebbene sì, il mio scopo malefico era proprio quello di farvi sorridere con queste quattro faccine adorabili! :P Allez, vorreste dire che non avete sorriso!? Nemmeno un po'...? :P
E ora?!?!? (SORRIIIIIIDETEEEEEEEEEE!!!!) 
...Che poi comunque a 80 anni non penso che avremo questa dentatura favolosa per sorridere così spesso! (Ironia, si chiama ironia... SORRIIIIDETEEEE!!!)
Okey, adesso vado a dormire davvero.
DAVVEEEEERO.
CIAO!
:')

domenica 7 settembre 2014

Narritorno - Non è finita

Un paio di settimane fa avevo scritto quello che in teoria sarebbe dovuto essere "l'ultimo post" di questo blog, ma partecipando al Narritorno (che altro non è che il campo post-partenza di AFS) mi sono resa conto di una cosa: quest'esperienza non finisce, non termina, con il semplice "ritorno a casa". E' un processo che probabilmente non si concluderà mai, ma influenzerà sempre le nostre vite ed è proprio vero.
Non è tanto essere "usciti dall'acquario", ma aver esplorato una parte sconosciuta, ignota, oscura di quella grande boccia che credevamo di conoscere, e adesso, adesso che siamo tornati alla parte "tranquilla e conosciuta" siamo costretti ad affrontare la sfida più grande: reinserirsi in quella vita che avevamo lasciato, riprendere le nostre abitudini, fare i conti con i cambiamenti verificatisi, prenderne atto e trovare il proprio posto in questo vortice di emozioni. Più che altro perché non è sempre facile condividere con gli altri la nostra metamorfosi, così come rendersi conto che le cose che abbiamo lasciato non si sono congelate, ma sono andate avanti, si sono evolute, proprio come noi, che eravamo all'estero.
Oltre ciò, mi rendo conto di quanto io mi senta ancora così motivata ad essere vicina ad Intercultura e ai nuovi exchangers, sia a continuare a viaggiare. Non a caso ho deciso di diventare una volontaria AFS, non appena diventerò maggiorenne, così come ho deciso di aprire un nuovo blog, a parte, dedicato proprio ai miei "viaggi. Più che altro credo che sia meglio separare questo blog, dedicato interamente al Belgio, da quelli che sono i miei progetti per il futuro, che includo, oltre il Belgio, anche tante altre mete.
Sono in un momento della mia vita in cui ho perfettamente coscienza della mia giovinezza, della mia indipendenza e della mia risolutezza: ho avuto le mie lezioni e i miei insegnamenti e ho capito che non dobbiamo agire in base a ciò che sembra giusto, ma in base a ciò che vogliamo e desideriamo, altrimenti rischiamo solo di vivere, senza mai, però, farlo davvero.
Perciò, eccomi qui: 17 anni, quasi maturanda, con tanti sogni e buoni propositi, una pingue lista di "posti in cui andare" e la buona speranza che questa non è la fine, ma l'inizio di qualcosa di grande.
AFS ci ha dato una chiave, un'opportunità, con cui possiamo costruire il nostro futuro. L'acquario è ancora grande.