lunedì 7 ottobre 2013

"Parlaci di alcuni dolci tipici dell'Italia"

E così improvvisamente ti ritrovi a parlare di cassate, cannoli, babà, cannelloni, torte savoia, pasticciotti, genovesi, dolci dei morti, biscotti di mandorle... E le parole non bastano, devi mostrare di cosa parli, devi togliere ogni curiosità e tu piano piano cominci ad appassionarti, non la smetti di pensare a cosa da aggiungere, da precisare, perché è qualcosa che ti tocca in prima persona.
Il discorso si allarga: parliamo dei dialetti italiani. Quanti sono? Sono davvero così diversi? Entriamo nel vivo della discussione, parliamo di qualcosa che caratterizza e che costituisce in maniera concreta la cultura italiana. E sentendo tutte quelle cadenze, ti viene da ridere, perché ti ricorda quanto è bella, meravigliosa, la varietà di cui gode l'Italia. Una sola nazione, unita, ma non sempre in modo convinto. Ma quanto è bello pensare di non essere tutti uguali, di avere così tante tradizioni, di avere la possibilità di arricchirci quotidianamente, perfino senza accorgersene.. E invece c'è chi, folle, crede l'Italia non sia una, ma non posso che disapprovare: l'Italia è UNA, perché, per quanto diversi tra noi, non si può concretamente pensarla divisa, disfatta, incompleta.
E una volta che sei dentro come fai a uscire da una discussione del genere? Cominci semplicemente a mostrare tutti i luoghi più belli, tutti i posti che conosci, dove hai vissuto... Riscopri improvvisamente Palermo, città che avevi fortemente criticato per gli ovvi problemi di amministrazione, diventa d'un tratto la città più bella del mondo. 
Da Palermo passi a Cefalù, a Sciacca, ad Agrigento, a CALTABELLOTTA, a Taormina, a Siracusa... E arrivi a parlare del teatro, degli spettacoli che hai fatto, di quanto sei orgogliosa di tutto: della tua nazione, delle tue passioni e di ciò che ti ha permesso di diventare la persona che sei, ciò che ti ha splasmato e che hai vissuto per 16 anni e mezzo.
Diciamo sempre che l'Italia è un Paese di merda, che fa tutto schifo: la politica, la mentalità, ecc... E invece non ci accorgiamo quasi mai di vivere più bello del mondo. Un posto che tutti gli altri Paesi invidiano e, invece, noi vogliamo solo scappare... 
E' vero, io sono la prima che ha "abbandonato la nave", ma infondo penso che se non avessi scelto di fare questo tipo di esperienza, di allontanarmi così tanto dalla mia casa e da tutto ciò che consideravo quasi scontato, forse non sarei mai riuscita ad apprezzare l'Italia così come sto facendo ora.
Ed è per questo che lo voglio dire: mi sento italiana!
E non voglio che si associ nessuno stupido pregiudizio o stereotipo a questa parola: niente "mafia", niente "pane, pizza, pasta" o "buongiorno principessa!"... solo ITALIANA.
Semplicemente, complessivamente e fortemente ITALIANA!


P.s.
Avevo scritto questo post inizialmente su Facebook, ma poi ho deciso di riportarlo anche qui, perché stranamente mi piace molto quello che ho scritto e che sono arrivata a formulare.. Spero che possa piacere anche a voi, un bacio a tutti e mi raccomando: viva l'Italia!

Nessun commento:

Posta un commento