venerdì 9 agosto 2013

Less than 20 days

Esattamente: meno di 20 giorni e tutto quello che ho costantemente progettato, sognato, nell'ultimo anno, negli ultimi 12 mesi, diventerà reale. Tra 13 giorni prenderò un aereo e quest'aereo mi condurrà via, lontano, verso un'altra vita: una vita in Belgio. Una vita da exchange student.
Penso che questa cosa, quest'esperienza, mi resterà per sempre dentro, come un tatuaggio: indelebile. Non si ci può certo dimenticare tanto facilmente di esperienze così grandi e coraggiose e sono fiera di me, sono estremamente fiera di me, per aver deciso di affrontare tutto questo, per aver avuto lo spirito di provarci, fino all'ultimo.
Non importa se sarà difficoltoso e faticoso, difficile e stressante: so già che quest'anno di scambio, che sta per avviarsi, mi offrirà infinite possibilità e io voglio coglierle, una per una. 
Negli ultimi giorni ho spesso avuto dei 'piccoli' attacchi di panico: ci sono stati momenti in cui non riuscivo a pensare nulla di positivo riguardo quest'esperienza e piangevo, piangevo, piangevo.. finché non mi sentivo così disperata da evitare di pensare a tutta la faccenda. Ho spesso ripensato in questi giorni alla mia scelta di partire; mi sono più volte pentita di aver scelto un programma così lungo e impegnativo. Sarei voluta tornare indietro nel tempo e rifare tutto, scegliere un soggiorno meno lungo, magari da qualche altra parte, magari restare a casa, non fare nulla... Sono brutti questi attacchi di panico, ma la verità è che sono inevitabili.
"Elisa, ma ci hai ripensato..?": no. Non potrei mai rinunciare. Sarebbe un atto così stupido e infantile che mi vergognerei di me stessa per il resto della mia esistenza, mi sentirei ridicola e codarda e sinceramente non credo sia la cosa giusta da fare. Il panico è normale, sarebbe strano non provare nulla, neanche un minimo di paura. Mi sento umana.
Il problema principale, comunque, come mi ha fatto notare Monica, è che mi sono legata troppo a una persona e adesso lasciarla andare, lasciarmi andare, fa più male di quanto dovrebbe. Beh, non nego che ha ragione: avrei potuto evitare tutto questo, è vero, ma in cuor mio sento che è stato giusto agire così come ho fatto e francamente non voglio nessun tipo di rimpianto. 
Sono sempre stata a favore delle emozioni, quelle forti, che ti tengono sveglio la notte, che non ti fanno dormire, che ti fanno battere il cuore così forte che ti senti quasi svenire: AFS mi ha dato l'opportunità di riempire la mia giornata di emozioni. Non solo grazie a questo viaggio, che certamente mi offrirà innumerevoli spunti e occasioni per sentirmi viva, ma anche perché mi ha permesso di incontrare delle persone straordinarie, una nello specifico, se proprio devo dirla tutta. (In ogni caso non voglio parlare in maniera specifica e dettagliata di quest'argomento, preferisco semplicemente accennarlo, perché, anche se scrivo su questo blog e condivido buona parte della mia vita su Facebook ecc, ci tengo comunque a mantenere una certa privacy. Chi non vuole d'altro? E' così triste mostrare tutto ai quattro venti, quindi non odiatemi, se passerò avanti e mi concentrerò su altre cose nel corso di questo post.)
La valigia è quasi pronta: mamma ha voluto che la preparassi con qualche giorno di anticipo, considerato che adesso passeremo qualche giorno in campagna, a Caltabellotta (no comment, please: sapere di sprecare in un luogo così isolato i miei ultimi giorni d'Italia mi fa arrabbiare tremendamente). Come previsto selezionare i vari capi e diversi oggetti da portare in Belgio è stato piuttosto complicato, soprattutto per una questione di peso... Io in genere entro in panico per fare la valigia per una semplice settimana, figuriamoci per un anno! Ma per fortuna non è stato così tragico come immaginavo; anzi, nonostante la valigia sembri scoppiare, mi avanzano ancora 4 bei chiletti! Spero di lasciare almeno 500 grammi o addirittura 1 chilo libero per evitare problemi o questioni varie... Speriamo vada tutto bene. 
Devo dire comunque che tutto mi sembra così vicino e imminente: mi sento abbastanza sotto pressione, ma cerco di non preoccuparmi più del dovuto. D'altronde come dice Alfonso (exchange student in USA 2012-13, EF, e simpatico conoscente <3): "non sto andando in guerra" (anche se sono certa che dentro di me si verificherà una vera e propria rivoluzione, ma questo è un'aspetto che, come ho detto prima, al momento preferisco evitare).
Quindi, stay positive e let's countdown. 
Spero di aggiornare un'altra volta prima della grande partenza: vedremo!
Per adesso posso solo ringraziarvi di aver letto questo post e mandarvi un grande, grandissimo, abbraccio!
Con affetto,
Elisa

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