mercoledì 13 marzo 2013

Thiking about a phrase: it's useful

Stavo vedendo il blog di Chiara, una ragazza che passerà con AFS un anno in Thailandia, e in uno dei suoi ultimi post ho letto una frase che magari potrà sembrarvi banale, ma che a me ha colpito particolarmente; diceva:

"Ci sono moltissime cose che ripetiamo ogni giorno, andiamo a scuola per il nostro futuro, lavoriamo per guadagnarci i soldi per il nostro futuro e viviamo seguendo i modelli che la società ci ha imposto.
Ma io mi chiedo, è giusto che sia così?"


Bella domanda.
In un mondo in cui tutto sembra subordinato al guadagno, al rendimento, agli impegni c'è davvero ancora spazio nelle nostre vite per cose come i sogni e le ambizioni? Oppure è più consono e conveniente rassegnarci tutti e metterci il cuore in pace, accettando sconsolati la "triste verità"? La domanda è parecchio più impegnativa rispetto a quanto sembra e rispondervi rappresenta un'impresa ancora più ardua, perché non si tratta semplicemente di citare le solite frasette da bacio perugina o riportare la citazione di quel film là: bisogna guardare dentro di sé, analizzarsi, interrogarsi e chiedersi con profonda umiltà e sincerità: "Io che cosa ne voglio fare della mia vita?". Non è facile. Non è per niente facile.
Certo, a tutti piacerebbe poter rispondere che in realtà non è così complicato, che basta l'impegno per raggiungere e realizzare i propri sogni, ma  sfortunatamente per chi la pensa in questo modo io sono dell'avviso che nella vita non basta solo lo sforzo: c'è bisogno anche di fortuna, tanta. Certe volte, infatti, non basta solamente "volerlo a tutti i costi" o "desiderarlo ardentemente": i desideri e le ambizioni, se non realizzati per lungo tempo, finiscono per adattarsi alle condizioni e alle situazioni in cui svolgiamo la nostra esistenza e - mi rendo conto che è una cosa abbastanza triste da dire ma - non c'è nulla che possiamo fare per evitarlo.  Per questo sopravvivere ogni giorno è un'impresa che costa fatica: ci vuole coraggio e forza di volontà per sollevare quotidianamente le palpebre e trovare la forza di alzarsi dal letto ed affrontare nuovamente tutte le difficoltà, tutti gli stronzi, tutte le dicerie... Ci vuole determinazione e convinzione, non tanto perché l'atto in sé sia faticoso o degenerante, ma perché tutti noi, alzandoci, abbiamo la consapevolezza di ciò a cui andremo inesorabilmente incontro quel giorno:  perenni corse frenetiche contro il tempo, nessun tempo e nessuna autorizzazione per respirare, nemmeno il tempo di fermarsi un attimo a guardare il cielo o il Sole...niente.
La società ci vuole in questo modo.
La società vorrebbe che fossimo tutti degli automi senza cuore, senza famiglia e - dati i vantaggi che ne ricaverebbe - neppure senza soldi. Ogni giorno indirettamente ci strappano via qualcosa, ci spogliano, ci lasciano nudi; in un sistema del genere non si riesce più ad apprezzare nulla: si diventa bigotti, le giornate finiscono per apparire ai nostri occhi costantemente grigie e cupe. Come si fa in una simile atmosfera a preservare i propri sogni? Addirittura ci sono persone che nemmeno riescono a ricordare il significato di questa parola, tanto l'hanno eliminata dal loro dizionario e della loro quotidianità. 
Per me, infatti, la vita non è cercare di conoscere quante più discipline o argomenti possibili, né "avvertire" gli altri, biasimandoli, di quanto sia impegnativo condurre un'esistenza felice! La vita è fatta da ben altre cose... La vita è fare imprese folli, campare alla giornata, avere il coraggio di volere ogni giorno di più! Non possiamo rinunciare senza nemmeno provare, solo perché ci hanno insegnato a pensare in un determinato modo! Io non voglio assolutamente sentirmi una fotocopia né tanto meno voglio rinunciare alla mia personalissima opinione per far piacere a qualcuno.
In tutto questo lugubre scenario, dunque, mi sento di rispondere vivamente che sì, i sogni sono importanti, anche se spesso si tende a sottovalutarli e a svalutarli: i sogni sono gli strumenti che ci permettono di continuare a vivere; il desiderio di riuscire a realizzarli ci riempie il cuore, lo pervade, lo scuote, lo distrugge, lo annienta. In sostanza: ci rendiamo conto che siamo ancora vivi e non ci siamo trasformati in delle stupide macchine! Mi chiedo veramente come molte persone, tra cui anche i miei stessi genitori, possano passare la loro esistenza senza mai andare oltre le semplici apparenze e i tipici comportamenti stereotipati. 
Inoltre, vorrei comunque precisare che no, non mi sento Dio in terra mentre scrivo questo papiro, ma esprimo (o almeno ci provo) la mia opinione: questo e ciò che penso e non credo ci sia maniera migliore per esprimerlo.
In conclusione, quindi, mi sento di lanciare un semplice ed accurato messaggio: riflettete sulla vostra quotidianità e analizzate con precisione i vostri comportamenti, al fine di capire se questi sono veramente frutto della vostra volontà o infelici risposte al sistema della nostra società.
Ognuno è padrone della propria vita e mi sento di aggiungere non bisogna mai, mai, mai dare per scontata la realtà: se diventa troppo noiosa e non ce la facciamo più a portarla avanti, probabilmente c'è qualcosa che non va'.. probabilmente, dunque, c'è qualcosa da cambiare. Abbiate il coraggio di non nascondere le vostre ali, ma di aprirle e di prendere il volo: ne vale la pena. Vivere ne vale sempre la pena.


P.s. 
Per chiunque volesse il blog di Chiara è indicato nella colonna a sinistra, sotto la voce "compagni d'avventura" insieme a tutti gli altri blog che seguo :) Fateci un salto, sono veramente ben fatti ed estremamente appassionanti! ;)

8 commenti:

  1. Bellissime parole. Condivido ciò che hai detto, però credo che, come hai detto tu, seguire i nostri sogni dipenda anche dalla situazione che viviamo. Su questo argomento ultimamente ho letto una bellissima frase: "tutti nasciamo originali e moriamo copie". Che ci piaccia o meno, però, siamo costretti a vivere in questa società, perciò la maggior parte delle volte l'unica cosa che possiamo fare è cogliere tutte le occasioni in cui la vita ci offre la libertà di fare ciò che ci piace, e quando non è possibile trovare un compromesso (per esempio trovare un lavoro che ci piaccia).
    L'importante è, come dici, non diventare mai, MAI degli automi.
    Noi exchange student, poi, siamo dei sognatori per definizione. Quindi keep on dreaming! :)

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  2. Apprezzo il tuo commento, perché è molto intelligente: hai ragione e la citazione che hai menzionato cade a pennello. Purtroppo l'anarchia è inattuabile e non possiamo vivere fuori dalla società, motivo per cui - come hai detto tu - talvolta è indispensabile adattarci. Però, vorrei dire che il mio non era un attacco assoluto alla società, ma più che altro a quegli "usi e costumi" o anche più semplicemente atteggiamenti che secondo me non sono del tutto positivi. Infondo l'incontro con l'altro è sempre una cosa straordinaria che arricchisce sicuramente la persona e credo che l'exchange non avrebbe senso se non venissimo a contatto con più modelli di società, però, come ti ho già detto era più che altro una riflessione su un certo modello di vita, non sulla società in modo assoluto :)

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    1. Si si hai ragione! Non dobbiamo rassegnarci alla situazione, alla società che viviamo, ma cercare di tirare fuori il meglio che possiamo da esse, e viaggiare per vedere anche altre "possibilità di vita"! :)

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  3. Le persone dovrebbero sempre approfittare della possibilità di viaggiare, perché solo cosi potranno crescere :)

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  4. Bellissimo post. Secondo me il problema della routine è che siamo troppo presi da quello che facciamo, tutti i giorni, sempre uguale, che non ci rendiamo conto delle possibilità che abbiamo e finiamo per perdere molte occasioni.
    Sai qual è il problema peggiore dei sogni? E' non averli.
    Tutti dicono: "lotta per i tuoi sogni!". Ma ci sono persone che non ne hanno, non hanno obiettivi e vegetano, al posto di vivere.

    Se ti fa piacere aggiungimi ai compangi di viaggio, vado un anno in Islanda :) http://icelandexchanger.blogspot.it/

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    1. Hai ragione... io ogni giorno vedo persone che vivono solamente per fare piacere agli altri,persone totalmente vuote.. non so se compatirle o meno se devo essere sincera, ma sicuramente sono contenta di esser riuscita quanto meno a creare una mia opinione personale in merito! (ed è proprio quella che ho scritto in questo post :P) Cmq certo che ti aggiungo! :)

      P.s. Potrei rigirarti l'invito però? :P ahahah

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  5. Ciao Elisa! Hai scritto veramente delle parole bellissime, che non posso fare a meno di condividere a pieno! Io prima di sentir parlare di Intercultura non avevo nessun sogno. Io credevo di vivere la mia vita, ma in realtà la subivo, senza accorgermene, tanto ero immersa nella routine. E il tempo e' passato così... Finché non ho conoscito Intercultura. L'anno all'estero e' diventato ed è tuttora il mio sogno, che dopo averlo perseguito con tanta determinazione si sta realizzando. E adesso sento che sto vivendo per davvero, sto scoprendo me stessa e quello che diventerò. Se ti fa piacere questo e' il mio blog http://martisblogusa.wordpress.com

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    1. La tua testimonianza mi tocca in maniera speciale, le tue parole sono speciali: testimoniano i tuoi sogni e le tue ambizioni e vedere persone con tale gioia di vivere e di intraprendere la vita mi colpisce, sempre. Io sono convinta che nella vita della gente sia indispensabile cogliere al volo un'opportunità, grande o piccola che sia, per stravolgere la propria esistenza ed iniziare a vivere a pieno la propria vita in maniera autonoma: tu l'hai fatto ed è per questo che non posso non portarti rispetto. Te lo dico col cuore e sono felice che tu abbia voluto lasciare questo commento, perché non puoi immaginare quanto piacere mi abbia fatto leggerlo! :)
      Seguirò con piacere il tuo blog, grazie di averlo linkato e spero che anche il mio prossimo aggiornamento ti piaccia! <3

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